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L’utilizzo dei pesticidi in agricoltura è senza ombra di dubbio una delle maggiori cause di inquinamento del suolo e delle falde acquifere.
Queste sostanze sono nocive non solo per l’uomo, che ogni giorno rischia di portare in tavola cibi estremamente dannosi per la salute, ma anche per gli animali, causando un danno irreparabile che a lungo andare andrà ad intaccare la terra; abbiamo infatti riscontrato una pesante diminuzione delle api.
La situazione del suolo italiano è stata analizzata da FederBio in collaborazione con Legambiente.
Su 12 campi convenzionali in 6 sono stati riscontrati 20 materiali tra pesticidi, erbicidi e fungicidi; mentre su 18 sostanze chimiche di sintesi ben 5 sono state revocate da anni: due di esse ovvero il DDT e il DDE, quest’ultima una sostanza che deriva dal degrado della precedente, resistono nel campo per circa 44 anni.
L’impiego di questi agenti chimici ha portato secondo la FAO, Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, il 33% del suolo terrestre a essere in stato si degradazione, percentuale destinata a raggiungere il 90% entro il 2050.
Ma cosa significa che il suolo è degradato?
La terra impiega 1000 anni a rigenerare la fertilità persa per inquinamento o desertificazione; non dando tempo al terreno di rigenerarsi e continuando ad utilizzare in modo eccessivo pesticidi e agenti chimici avviene una degradazione del terreno che come conseguenza ultima avrà la contaminazione di acque e suolo su scala globale che impatterà sugli esseri umani.
Per quanto concerne i campi biologici solo 3 sostanze di sintesi sono state rinvenute, tra cui un insetticida contro le zanzare, proveniente probabilmente dalle abitazioni vicine e DDT e DDE, anch’essi contaminazioni accidentali dato l’elevata persistenza di queste sostanze sul suolo.
Lo studio però conferma che da nord a sud 12 suoli agricoli sono convenzionali e altrettanti sono biologici: il modello di riferimento sta quindi cambiando.
Pur non essendo esente da criticità, si sta registrando un cambiamento evidente si rotta, riconfermando il biologico come la scelta migliore per il nostro pianeta.
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