Linee guida alimentari per proteggere il pianeta

Secondo un nuovo studio sembrerebbe che una buona nutrizione favorisca la sostenibilità e il cambiamento climatico.

Da molto tempo ormai i Paesi facenti parte delle Nazioni Unite si stanno mobilitando per attuare soluzioni concrete per favorire l’abbassamento delle emissioni di CO2 e far scendere la temperatura globale da 2 a 1,5 gradi Celsius.

In questa ottica lo studio dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) in collaborazione con il Climate Network Food Research (FCRN) dell’Università di Oxford ha concluso che quello che mangiamo è importante non solo per la salute ma anche per l’intero pianeta.

Ogni governo nel mondo valuta linee guida alimentari consigliate alla propria popolazione; questo per evitare cattive abitudini alimentari, come consumo eccessivo di carne e cibi zuccherini e assenza nella dieta di frutta, verdura e cereali che sembrerebbero essere non solo malsane per la salute dell’uomo ma anche insostenibili per l’ambiente.

Ad oggi un numero sempre più in crescita di persone si sono resi conto dell’importanza di diminuire il consumo di carne e di zuccheri. “È anche ampiamente dimostrato che tali diete hanno un impatto ambientale molto più basso rispetto a modelli alimentari insalubri e insostenibili, oggi sempre più diffusi”, puntualizza Carlos Gonzales-Fischer del FCRN, uno degli autori principali del rapporto. “Quindi, mangiando bene per la nostra salute personale, stiamo anche comportandoci bene nei confronti del pianeta – in sostanza, è una situazione in cui tutti ci guadagnano”.

“Con i nuovi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e l’Accordo sul clima di Parigi, la comunità internazionale ha con forza messo la sostenibilità al centro della pianificazione e del processo decisionale”, spiega Anna Lartey, Direttrice della Divisione FAO “Sistemi Nutritivi e alimentari”. “In particolare il secondo degli obiettivi di sviluppo stabilisce un chiaro nesso tra le esigenze di una sana alimentazione e un’agricoltura sostenibile – ed è il momento che le linee guida dietetiche riflettano questo legame”.

Lo studio inoltre puntualizza che per avere un effetto reale, i consigli dietetica dovevo avere un riscontro con le politiche alimentari effettivamente realizzate, come ad esempio le normative per la regolamentazione dei pasti nelle mense di scuole e ospedali o in materia di pubblicità nel settore produttore.

La conclusione dello studio suggerisce che i paesi che hanno linee guida dietetiche precise dovrebbero cominciare a integrare in esse la sostenibilità e ad incentivare le coltivazioni e gli allevamenti biologici, che come risaputo e studiato dalla stessa FAO, sono molto meno impattanti sulla salute della terra.

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