Imprenditore, ecco come prendersi cura del benessere mentale dei propri collaboratori in trasferta

Partire per un viaggio d’affari può essere una parte entusiasmante del lavoro e porta con sé una serie di opportunità sia per i collaboratori che per le aziende.

I primi vivranno il fascino della scoperta di una nuova città e di quello che ha da offrire, e talvolta anche di trasformare il proprio viaggio di lavoro in un mini viaggio di piacere.

Per le aziende, invece, la trasferta rende i collaboratori più coinvolti e produttivi, oltre ad offrirgli maggiori opportunità di business.

Ma nonostante tutto, i viaggi d’affari possono avere anche qualche piccolo svantaggio.

Non sorprende infatti che chi viaggia spesso faccia il triplo delle richieste di cure psicologiche rispetto a chi non si reca regolarmente in viaggio per affari.

Infatti, per adempiere al proprio dovere di diligenza e promuovere una forza lavoro felice e produttiva, le organizzazioni devono capire come proteggere la salute fisica ed il benessere mentale dei propri collaboratori in trasferta.

Stare lontano da casa può interrompere le normali routine come abitudini alimentari sane, sonno ed esercizio fisico regolare. Questo è evidenziato da una recente ricerca da cui è emerso che solo il 40% dei viaggiatori d’affari ha dichiarato di avere un buon equilibrio tra lavoro e vita privata all’estero.

Quindi, forse non sorprende scoprire che un’ulteriore ricerca ha rilevato che un quarto dei viaggiatori d’affari ha avuto problemi di salute mentale più diffusi rispetto alla popolazione sedentaria.

Anche l’esaurimento emotivo è un problema di salute comune.

Questa è ovviamente una caratteristica fondamentale del burnout e può causare problemi di salute più seri che possono estendersi a ogni area della vita.

Il burnout dovuto allo stress prolungato può anche causare cambiamenti a lungo termine nel tuo corpo che ti rendono vulnerabile a malattie come raffreddore e influenza.

Questo stress sembra colpire maggiormente le donne.

Le donne intervistate hanno mostrato, in media, livelli di esaurimento emotivo significativamente più elevati rispetto ai maschi.

Mentre molte organizzazioni si prendono cura della logistica dei viaggi d’affari, come la prenotazione di hotel e trasporti, è necessario fare di più per garantire che i tuoi collaboratori ricevano gli strumenti giusti per aiutarli.

Solo il 21% dei viaggiatori d’affari intervistati ha dichiarato di aver ricevuto supporto per la salute mentale e solo il 25% ha avuto accesso a programmi di benessere.

Questa mancanza di sostegno non è solo dannosa per i collaboratori ed il loro benessere, ma può anche incidere negativamente sui profitti delle aziende.

I collaboratori che sono eccessivamente stressati, ansiosi o che soffrono di malattie fisiche o mentali possono diventare disinteressati e, naturalmente, potrebbero aver bisogno di una pausa dal lavoro per riprendersi. Il modo migliore per combattere questi problemi sanitari è mettere in atto misure preventive il più presto possibile.

Fortunatamente, le aziende possono intervenire in maniera attiva per garantire che i propri collaboratori siano adeguatamente supportati da un punto di vista mentale.

Dovrebbe essere ovvio: creare una cultura organizzativa di apertura riguardo alla salute mentale è fondamentale. L’obiettivo è quello di ridurre il marchio negativo che ruota attorno alla salute mentale e creare una cultura in cui i collaboratori sentano che l’organizzazione si prende cura del loro benessere.

In definitiva, si tratta di creare un ambiente in cui si sentano sicuri nel rivelare le condizioni esistenti e parlare con colleghi e manager se soffrono o sono a rischio di problemi di salute mentale.

Le organizzazioni devono capire fino in fondo le implicazioni potenzialmente negative che i viaggi d’affari possono avere sulla loro forza lavoro.

In fin dei conti, aiutare i trasfertisti deve essere molto più che una semplice prenotazione di biglietti e camere d’albergo.

Si tratta di sostenere attivamente la loro salute generale, sia mentale che fisica, e garantire che ricevano l’assistenza di cui hanno bisogno per migliorare le prestazioni.

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